venerdì 16 aprile 2010

NUOVI CONTESTI, FORME ORGANIZZATIVE E CONTENUTI RELAZIONALI di VERENA SCHMID

In questo processo la donna ha un grande alleato: il suo corpo. I canali biologici, la nostra predeterminazione biologica alla riproduzione rappresentano una forza istintuale e materiale profonda verso l'atto pro-creativo. L'integrazione e l'uso di tutte le risorse della donna, di quelle biologiche con quelle sociali (conoscitive, decisionali e intellettuali) e l'integrazione di sessualità e sacralità portano a un potente processo di empowerment.

Il processo emancipativo sociale e femminile

Le modalità con le quali viene organizzata la nascita in una società rappresentano uno specchio dei suoi valori, e, in particolare modo dei valori attribuiti alla donna in tale società. Proviamo a guardarci un attimo in questo specchio.
In italia la nascita è ancora quasi totalmente in mani maschili. Con ciò intendo mani guidati da principi e valori maschili, sia di donne che di uomini. Il pensiero maschile della nascita include i seguenti concetti: "la nascita è un processo meccanico che necessita spesso di correzioni, la natura è un nemico potenziale che può sorprendere e tradire in modo imprevedibile in un momento qualsiasi, quindi il parto naturale è rischioso, le macchine sono più sicure e affidabili dei corpi delle donne, il femminile è debole e inadeguato. Il parto è un evento pericoloso e imprevedibile.

Importante è il risultato: un bambino sano con una madre sana, nel tempo più breve possibile. Il processo che vi conduce non ha importanza ne valore. L'intensa esperienza della nascita viene appiattita, emozioni profonde e la loro esternazione non sono desiderate. La donna è tendenzialmente debole e dev'essere controllata e guidata. Non è in grado di contenere dentro di sé un bambino e lasciarlo crescere, né di sopportare il dolore e la forza del parto, è troppo stanca per allattare i suoi bambini. Altri devono decidere per lei, nel suo interesse e in quello del suo bambino. L'ostetricia tecnologica lo promette e lo chiama sicurezza."

Il processo emancipativo della donna italiana sul piano sociale è stato molto rapido. Ciò ha costretto le donne a concentrarsi sul loro aspetto sociale e ad attivarlo fortemente, trascurando e allontanandosi dalla loro polarità femminile, materna. Questa lontananza genera paura e il desiderio di affidarsi agli "esperti" nel momento di attivazione biologica di tale polarità attraverso la gravidanza e il processo della maternità. La polarità femminile inoltre con i suoi valori è considerata retrograda e genera la paura di ricadere in antichi ruoli femminili e nella dipendenza, non più desiderati dalle donna moderne. Socialmente il femminile è ancora svalutato.

Mentre l'emancipazione femminile sociale è un dato di fatto, nell'ambito personale, intimo, la donna si sottomette ancora spesso all'uomo. Il potere dei medici è sostenuto da questo processo. Più ci si sposta verso il Sud, maggiormente si può osservarlo. Nel nord comincia a vacillare, nel sud lo strapotere del medico e il suo controllo sulla donna sono ancora assoluti, e la donna si lascia umiliare e fare violenza proprio nella sua sfera più intima. Il controllo istituzionale sulla donna da sempre è passato sul suo corpo, l'emancipazione femminile più profonda passa altrettanto attraverso il suo corpo.

Il processo di empowerment attraverso i processi biologici e energetici coscienti

In questo processo la donna ha un grande alleato: il suo corpo. I canali biologici, la nostra predeterminazione biologica alla riproduzione rappresentano una forza istintuale e materiale profonda verso l'atto pro-creativo.
Ormoni, neurotrasmettitori emozioni e istinti hanno una "centralina" in comune, il cervello arcaico che viene fortemente attivato dall'ovulo fecondato. Già in questo primo processo della maternità si può osservare come il bambino è l'attivatore non solo della relazione donna-bambino, ma anche della relazione donna- polarità femminile, ovvero della donna con una parte profonda di sé stessa. La relazione simbiotica che si crea in seguito tra donna e bambino rappresenta questo complesso essere contemporaneamente uno e due, donna e donna, donna e bambino, bambino e bambino, bambino e donna.

I canali ormonali stimolano nella donna atteggiamenti comportamentali atti al benessere ma anche all'attivazione delle condizioni che permettono l'introversione e stimolano un percorso di conoscenza maggiore di sé.
Per fare qualche esempio: i progestinici rallentano i ritmi comportamentali e favoriscono la passività/ricettività che permette l'ascolto, gli estrogeni favoriscono l'apertura emozionale e la capacità di comunicare con un linguaggio arcaico, immaginativo e sensoriale che permettono l'espansione, l'ossitocina spinge all'attività, agli atteggiamenti preparatori, alla dinamica e verso l'amore, la prolattina stimola l'atteggiamento di cura e l'aggressività funzionale alla difesa della prole, l'adrenalina, dismessa a picchi durante il parto, contiene l'enorme forza e potenza della donna e le endorfine le permettono di fare un'esperienze di picco e di ricevere gratificazioni profonde dall'esperienza della maternità.

I neurotrasmettitori rappresentano il sistema comunicativo tra madre e bambino e mantengono costantemente informate ambedue sul proprio stato e sui propri bisogni. A un livello profondo ogni donna sa come sta il suo bambino e qual'è la sua intenzione e viceversa.
Quindi la gravidanza rappresenta un'opportunità, attraverso l'ascolto e la conoscenza del bambino in utero di ascoltare e conoscere degli aspetti profondi di sé, di imparare a conoscere e fidarsi di più delle proprie risorse, di trovare più sicurezza in sé.
L'integrazione e l'uso di tutte le risorse della donna, sia di quelle biologiche che di quelle sociali (conoscitive, decisionali e intellettuali) portano a un potente processo di empowerment.

Le energie della nascita

Durante il parto si scatenano delle vere e proprie tempeste elementali che hanno il potere di sconvolgere ogni aspetto della donna fino allora costruito e di trasformarlo. Se possiamo riconoscere in queste forze elementali l'energia sessuale, la modalità di affrontare la nascita diventa la stessa di come si affronta la comunicazione sessuale con il partner. W. Reich definisce la potenza orgastica nel seguente modo:" ... la capacità di abbandonarsi senza inibizioni al flusso dell'energia biologica, la capacità di scaricare l'eccitazione sessuale accumulata attraverso contrazioni piacevoli, involontarie del corpo."

Tradotto nella potenza del partorire suonerebbe così: La potenza del partorire è la capacità di abbandonarsi senza inibizioni al flusso dell'energia biologica, la capacità di scaricare la tensione del dolore e della fatica accumulata attraverso contrazioni involontarie del corpo, accogliendo con gratitudine e tenerezza il proprio bambino.
La forte energia sessuale del parto ha da sempre turbato gli uomini e li ha spinti a proteggersi da tale energia, inibendola nelle donne.
Un altro tipo di energia che si esprime fortemente nelle donne durante l'esperienza della nascita è quella spirituale. Le donne hanno l'eccezionale dono, opportunità, destino, di esser canale tra i mondi, di portare la vita da un mondo all'altro e, quando sono incinte, durante il parto e nei primi mesi dopo vengono toccate dall'altro mondo, quello a noi sconosciuto o solo presente nel nostro intimo più profondo.

Inoltre durante il parto, sempre attraverso i canali biologici del corpo femminile le donne vivono un profondo processo di trasformazione attraverso l'esperienza del limite estremo al quale le porta il dolore, potendo così attivare nuove risorse più potenti di quelle precedenti. Il ritmo del dolore e "la chimica" del parto producono uno stato alterato di coscienza paragonabile agli stati di meditazione profonda dove la capacità di integrazione delle varie realtà, della vita e dell'universo sono altissime. La conseguente euforia dopo l'espulsione del bambino, durante il suo accoglimento rappresenta uno stato di gioia e di apertura così intensa che non è raggiungibile in nessun altro momento della vita, infatti ne permane la nostalgia e la voglia di ripetere l'esperienza.
L'energia sessuale e l'energia spirituale quindi si ritrovano riunite nella nascita dopo secolare separazione e tabù.

La consapevolezza di questi aspetti permette di integrarli nella personalità e di farli diventare risorsa interiore, forza, potenza.
L'emancipazione più profonda della donna non passa attraverso la negazione delle figure femminili e dei condizionamenti negativi del passato, bensì attraverso la consapevolezza che tutte le donne dei secoli e millenni passati ci abitano ancora, che ci dobbiamo confrontare con loro, imparare a comprendere quando si esprime, agisce quale donna in noi per poter infine scegliere il riferimento e il canale espressivo desiderato e trasformarne le valenze. ll cambiamento dell'organizzazione della nascita da una nascita tecnologica a una nascita sessuale, femminile passa altrettanto attraverso questo processo emancipativo profondo, rinominando e rivalorizzando la polarità femminile e riscoprendone le energie specifiche.

Gli strumenti dell'empowerment

L'obiettivo finale nel lavoro con la nascita quindi è quello di promuovere la maternità e la nascita come esperienza femminile di forza e potenza. Gli strumenti principali sono i seguenti:

- un territorio sociale per vivere e condividere il percorso maternità, paternità: i gruppi in gravidanza sono il luogo dell'elaborazione degli strumenti di consapevolezza e forniscono un territorio sociale in cui le energie femminili ritrovano riconoscimento e forza in modo tale da poter crescere in ogni singola donna. E' importante che abbiano inizio sin dall'inizio della gravidanza e siano rivolti alla coppia.

- l'attivazione e la conoscenza delle risorse endogene della donna: il lavoro sul corpo proposto nei gruppi è orientato all'ascolto e alla conoscenza di sé e del bambino, permette di fare esperienza delle proprie risorse, di creare un legame cosciente e intimo con il proprio bambino, di riconoscere i bisogni nelle varie fasi della gravidanza e di trovare un adattamento soddisfacente ai ritmi nuovi e ai cambiamenti nel rapporto di coppia. La partecipazione del partner, non come appendice della donna, ma come individuo, anch'egli coinvolto in un processo di cambiamento è facilitata.

- la scelta informata e le sue implicazioni: le informazioni vengono fornite su tutti i piani componenti l'individuo: sul piano mentale/intellettuale, basandosi sulle prove di efficacia scientifiche, sul piano emozionale nella relazione e nei gruppi, sul piano dinamico e sul piano corporeo nel lavoro sul corpo. L'obiettivo dell'informazione è quello di fornire strumenti per poter rispondere ai propri bisogni creando motivazione, strumenti per la libertà comportamentale, strumenti per promuovere la partecipazione attiva ai processi assistenziali e la libertà decisionale.

- il sostegno affettivo e professionale: il protagonismo delle donne nella maternità non è un sostantivo da sbandierare, ma un percorso di crescita da costruire. Proprio perché la pressione sociale che ostacola questo processo è ancora molto forte, la donna necessità di strumenti endogeni forti, ma anche di un deciso supporto sia affettivo sia professionale.
Il tipo di sostegno che l'ostetrica può offrire è:
- il sostegno informativo che offre alla coppia strumenti di sapere e di orientamento
- il sostegno ambientale, che crea per la coppia un ambiente nel quale sono indisturbati, o disturbati il meno possibile e si sentono protetti e autonomi
- il sostegno alle persone che accompagnano la donna
- il sostegno relazionale con ascolto delle emozioni, incoraggiamento e proiezione positiva, ma anche con dei limiti chiari
- il sostegno fisico, corporeo con massaggi, supporto fisico ecc.
- il sostegno difensivo con rispetto, comunicazione e difesa di bisogni e desideri espressi dalla donna

- la relazione terapeutica simmetrica, soggettiva e il patto terapeutico responsabile: la relazione terapeutica tra ostetrica e donna si rivoluziona: quello che possiede il sapere non è più l'operatore, ma la donna, attraverso le sue competenze endogene. La donna sa, conosce la sua situazione individuale, l'operatore non sa e deve chiedere, ascoltare. Quindi la relazione si basa sull'ascolto. Sulle variabili piuttosto che sulle costanti. I riferimenti per la sicurezza sono i segnali che la donna riconosce e riporta con l'aiuto, nella loro lettura, dell'ostetrica. La tecnologia diventa un raro strumento di integrazione. La focalizzazione è sulla salute e sull'attivazione delle risorse endogene. La responsabilità è condivisa: la donna è responsabile dell'attenzione che si rivolge e delle sue scelte (e non scelte), l'ostetrica è responsabile degli strumenti informativi globali, del sostegno e della corretta assistenza. Il risultato non sta nell'ambito della responsabilità diretta di nessuno.

Uno spazio sociale per l'empowerment della donna
I contesti della nascita:


Il contesto sociale: interpreta la nascita come evento sociale in quanto evento che coinvolge la persona dall'interno e il suo sistema sociale, in quanto specchio dei valori sociali e in quanto fondamentale determinatore della qualità sociale dell'individuo nascente, delle sue capacità relazionali e della sua stabilità personale, quindi la nascita come imprinting di valori e stabilità sociali. Il suo luogo è extraospedaliero, l'organizzazione dell'assistenza continuativa, in team.

Il contesto medico della medicina di base: un tempo promotore di una medicina di base conservativa e non-invasiva per la nascita ha completamento perso il suo ruolo, riducendosi alla prescrizione di esami protocollati. Potrebbe essere rivitalizzato considerando una politica sanitaria che sceglie un'assistenza di base per le donne con gravidanza fisiologica. L'ostetrica e il medico di base vengono considerati allo stesso livello, affiancati. La visione della nascita è sociosanitaria, o umanistica.

Il contesto specialistico: finalizzato alla cura delle patologie ostetriche viene "sprecato" per la fisiologia. Ciò comporta una medicalizzazione delle situazioni fisiologiche con rispettivo aumento di rischi costi e ad una minore efficienza nella cura delle patologie. La visione della nascita è solo medica.

Nuovi contesti per la nascita sociale con la centralità della donna e della sua famiglia:

Il parto extraospedaliero sotto la responsabilità delle ostetriche rappresenta un nuovo contesto per la nascita con la proposta di nuovi riferimenti. Si colloca nel contesto sociale con un ponte verso il contesto sanitario:
I criteri per l'organizzazione e la collaborazione nelle case maternità e nell'assistenza al parto a domicilio sono circolari e ecologici: i valori operativi sono prevalentemente femminili. L'attenzione è sul nutrimento, sulla protezione e sulla comunicazione.

Nutrimento come curare, fornire strumenti, esperienze, attivare le emozioni positive, la creatività, il piacere ecc.
Protezione come proporre percorsi integri con la continuità dell'assistenza, proteggere la gravidanza dagli inquinamenti (ambientali, medici, tecnologici, relazionali), adottare una conduzione dell'assistenza ostetrica conservativa e rispettosa delle leggi della fisiologia che, appunto, proteggono sia la madre che il bambino, prediligere la clinica alla tecnologia, lasciare i processi naturali integri, favorire l'unione, promuovere la crescita.
Comunicazione, la comunicazione, basata sull'ascolto, è promossa a tutti i livelli: tra donna-bambino, donna-uomo, uomo-bambino, triade, tra donna - ostetrica, tra ostetriche che lavorano in équipe con carattere ecologico, tra ostetriche e altri professionisti negli approcci interdisciplinari.
Questo approccio va integrato con alcune qualità maschili quali: imparare a affrontare i conflitti in modo aperto, fare critiche costruttive, essere competitive basandosi sulle proprie forze e capacità piuttosto che sulle proprie carenze, acquisire consapevolezza delle proprie dinamiche.

Nuovi criteri organizzativi del lavoro attorno alla nascita: Il nuovo principio è quello di mettere la donna, la sua famiglia al centro dell'assistenza. Ciò significa:
- rilevare i suoi bisogni e cercare di rispondere,
- ridurre il numero di persone che ruotano attorno alla donna, offrendo un'assistenza a team (4-6 persone) o one to one (2 persone),
- ridefinire i rapporti professionali e le responsabilità specifiche di ostetrica e medico, distinguendo tra fisiologia e patologia
- offrire un'assistenza di base a carattere di continuità attraverso tutte le fasi della maternità con mobilità tra domicilio e luoghi sanitari e flessibilità d'orario
- stabilire dei nuovi standard assistenziali ad alta qualità, specifici per l'assistenza extraospedaliera
- operare all'interno di un patto terapeutico stabilito tra la donna e l'ostetrica, basato sulla scelta informata.
Tutti questi elementi sono materia di formazione, che la Scuola Elementale di Arte Ostetrica, da me fondata, propone e tratta.

La nuova professionalità dell'ostetrica:

L'ostetrica è anche una donna. Una donna che si trova in un qualsiasi momento del suo processo di emancipazione personale e sociale. Spesso anche lei è una donna che nella sfera personale è sottomessa all'uomo, oppure che si trova in un forte conflitto o in competizione con l'uomo,il maschile. Stando accanto alla donna in modo maieutico può sviluppare il proprio processo di empowerment, non solo a livello personale, ma fortemente anche a livello professionale e sociale. Il compito specifico dell'ostetrica è quello di stare accanto alle donne in quanto donna e di facilitare i loro processi di cambiamento. Tutto il resto lo possono fare i medici o le infermiere. Se vuole salvare la propria professionalità, lo può fare solo stando accanto alle donne che si riprendono la loro forza.

UN PROGETTO: LA SCELTA INFORMATA NEL PERCORSO MATERNITA'

"SCELTA INFORMATA nel percorso maternità" è un'iniziativa ad ampio spettro della Scuola Elementale di Arte Ostetrica insieme al Ministero delle Pari Opportunità e l'associazione ANDRIA, che dovrebbe coinvolgere varie Regioni italiane e dovrebbe dare un impulso decisivo alla capacità decisionale razionale delle donne stimolando il cambiamento dell'offerta dei servizi ostetrici: E' un'iniziativa che ha già avuto successo in Inghilterra, ed è stata promossa da MIDIRS (midwives information and resource service) e dal Centro per ricerca e disseminazione del Servizio Sanitario Nazionale Inglese per sostenere il progetto governativo "Changing Childbirth".

L'idea della "Scelta informata" si basa su alcuni concetti di base:
- le donne hanno il diritto di essere informate su tutto quello che riguarda la loro assistenza;
- le donne hanno il diritto di scegliere rispetto ad ogni procedura che viene effettuata sul loro corpo, i protocolli di assistenza non sono leggi, devono avere la valenza di proposte per le donne e rappresentare il parere dell'esperto, ma la decisione appartiene alla donna;
- le donne sono le protagoniste nelle scelte che riguardano la loro salute in gravidanza e durante il parto.

LA DIFFERENZA TRA SCELTA INFORMATA E CONSENSO INFORMATO

Il consenso informato è un'accettazione di una decisione presa da altri in occasioni specifiche, in momenti singoli. La scelta informata è un atteggiamento attivo della donna verso un processo intero oltre che verso singole azioni, che corrisponde ai propri criteri di vita e al grado di conoscenza.

IN CHE COSA CONSISTE L'INIZIATIVA?

Nella redazione di due tipi di opuscoli monotematici con lo stesso titolo: uno è rivolto agli operatori, redatto in linguaggio scientifico, riportando le più recenti evidenze dalla ricerca internazionale sul tema, con bibliografia; l'altro è rivolto alle donne, con gli stessi contenuti del primo opuscolo, redatto in linguaggio comunicativo, illustrato, completato con le opzioni di scelta possibili e le domande da fare. Gli operatori della nascita nelle Regioni partecipanti verranno brevemente aggiornati sulle tematiche proposte e sulle modalità comunicative dell'uso degli opuscoli per provvedere poi a una diffusione capillare presso le loro utenti. E' uno strumento a basso costo e alta efficacia.

QUAL'E' IL RISULTATO ATTESO?


Incrementare la domanda di servizi qualificati attraverso un processo razionale di presa di coscienza delle donne; rendere reale la libertà di scelta affermata nelle leggi regionali; cambiare il rapporto operatore - donna da un rapporto paternalistico e direttivo a un rapporto simmetrico; incrementare la qualità dei servizi di assistenza alla maternità; incrementare la demedicalizzazione della gravidanza, ridurre i parti operativi, i tagli cesarei e la morbilità materna e infantile.

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