giovedì 4 novembre 2010

La parola all'embrione con Jaap van der Wal



 



La parola all'embrione

L'esistenza prenatale in una prospettiva biodinamica


PROROGATA L'OFFERTA

PER L'ISCRIZIONE AL CORSO


€ 500

ISCRIZIONE AL CORSO E SISTEMAZIONE IN ALBERGO

(pensione completa in camera singola)


APPROFITTA DELL'OFFERTA FINO AL 6 NOVEMBRE 2010




La parola all’embrione


L’esistenza prenatale in una prospettiva biodinamica


con Jaap van der Wal, Ph.D


25 – 28 Novembre 2010


Hotel Villa del Cardinale - Norma (LT)


Comprendere gli stadi dello sviluppo è fondamentale per il riconoscimento del potenziale terapeutico che le forze embriologiche hanno in tutti i successivi stadi della vita. Le forze biodinamiche che agiscono nello sviluppo embrionale sono continuamente al lavoro e costituiscono il nostro potenziale di auto guarigione e di salute. Il corpo umano prende il suo aspetto e si forma durante lo sviluppo embrionale in un processo continuo di cambiamento e metamorfosi.


Jaap van der Wal propone una visione originale dell'approccio fenomenologico che unisce partecipazione e osservazione, che permette di comprendere questi movimenti come comportamento.


"il corpo umano tende all'equilibrio, tra cielo e terra, tra gravità e levità, tra dorso e ventale, (...). L'embrione umnano è l'unico che raggiunge l'equilibrio tra questi poli. Per gli operatori è importante capire che la malattia è uno squilibrio verso un polo"





Scopo del seminario è condividere con i partecipanti l'"essere parte di" i processi potenziali che costituiscono la base di ogni individuo umano, non solo intellettualmente ma anche spiritualmente. Questa modalità innovativa di considerare lo sviluppo embrionale aprirà nuove prospettive completamente nuove sulle relazioni tra microcosmo e macrocosmo, tra ereditarietà e incarnazione, tra evoluzione e sviluppo nella specie umana. La presenza e la capacità di ascolto dell'operatore insime con l'approfondimento dell'anatomia e della fisiologia umana si fondono, negli insegnamenti di Jaap van der Wal, con la capacità di essere partecipi al processo di riequilibrio del sistema corpo-mente.


 


Costi



  • la quota di iscrizione di euro 350,00 che comprende il materiale didattico.

  • la quota associativa all’ITCS di euro 50 che consente l’accesso all’area abbonati del nostro sito.


 


VAI AI DETTAGLI DEL CORSO


scarica il depliant in formato pdf


scarica scheda di iscrizione


Per ulteriori approfondimenti sul lavoro di Jaap Van del Wal visita le risorse e articoli nella sezione Embriologia oppure il sito www.embrio.it




venerdì 23 luglio 2010

Quando il collo fa girare la testa . . .

Caro amico, ti è mai capitato di avere la testa che gira? Pensa che ci sono persone che soffrono di questo disturbo praticamente tutto il giorno! È possibile che anche tu che stai leggendo fai parte di queste persone abbonate al capogiro.
Esistono varie forme di capogiro, in ambito medico spesso si parla della sindrome di Ménière che in realtà riguarda una problematica dell’orecchio interno dove uno dei sintomi è il capogiro. In questo caso si tratta di una patologia dell’orecchio che va prima di tutto trattata per via medicale e successivamente è possibile considerare le componenti fisiologiche disfunzionali trattando il problema kinesiologicamente e con la terapia cranio-sacrale.

Le cause della sindrome di Ménière dal punto di vista medico non sono chiare, solitamente vengono considerate come cause oggettive l’infezione dell’orecchio medio o il trauma cranico. Dal punto di vista kinesiologico le cause del capogiro, che può essere diagnosticato da un medico come sindrome di Ménière, sono ben chiare e nella maggioranza dei casi risolvibili, in altri casi il problema è trattabile ma comunque si ottengo benefici risolutivi o che per lo meno migliorano di molto la tua qualità di vita!

Il collo è fra i principali fattori scatenanti del giramento, ti sarà capitato di sentire in giro che la cervicale da il capogiro! In effetti gli squilibri del tratto cervicale portano ad una irritazione dei nervi della base del cranio che possono alterare le normali funzioni della muscolatura creando cosi una costrizione funzionale dei vasi sanguigni che favorisce l’insorgenza del capogiro. Spesso questo accade anche quando ti rilassi perché i vasi costretti dalla muscolatura del collo contratta si liberano è facilitano la maggior affluenza di sangue al cranio con il risultato sgradevole del capogiro, effetto comunque positivo in questo caso perché indica che il tuo collo è più rilassato il problema sta nello stabilizzare questa condizione di rilassamento. Ma questa è un’altra storia…

Un’altra della cause responsabili di questo problema sono le disarmonie ossee del cranio. Devi sapere che le ossa del cranio hanno una loro mobilità, come fossero ruote dentate di un ingranaggio si muovo tra di loro per favorire il movimento craniale di produzione del liquor un liquido importante per il nutrimento del cervello e del sistema nervoso. La mobilità delle ossa craniche può subire distorsioni che alterano i rapporti naturali delle ossa fra di loro creando delle vere e proprie micro dislocazione delle ossa.

Se hai una lesione craniale a livello dell’osso temporale (dove si attacca l’orecchio) puoi avere un irritazione dei nervi che agiscono sull’orecchio e sul labirinto con la conseguenza spiacevole del capogiro. Queste tensioni craniche hanno una forte relazione con il collo, per questo è necessario correggere le alterazioni delle vertebre e dei muscoli del collo e poi le eventuali lesioni craniali.

Come vedi il collo fa girare la testa!

Le soluzioni possibili sono la terapia cranio-sacrale e la kinesiologia che riescono ad agire sulle cause di cui ti ho appena parlato! Ma tu a casa se hai questo problema potresti cominciare a fare delle leggere mobilizzazioni per il collo e degli allungamenti muscolari su tutti i muscoli del collo. Purtroppo questo è un problema complesso e necessita della supervisione di un esperto, per questo ti suggerisco di toglierti tutti i dubbi medici dal medico per escludere eventuali patologie e successivamente intervenire kinesiologicamente sulle componenti funzionali del problema attraverso un percorso terapeutico kinesiologico e cranio – sacrale mirato. Il kinesiologo può aiutarti ad apprendere le tecniche di mobilizzazione e allungamento più indicate per Te!
In più!!! Presto scriverò un mini-ebook specifico con gli esercizi di mobilizzazione e allungamento per la cervicale ;)

A presto!!!

lunedì 12 luglio 2010



Il portale dedicato al mondo della formazione e dell'informazione sul Craniosacrale





IL NUOVO SITO CRANIOSACRALE.IT


Finalmente on line il nuovo sito Craniosacrale.it

il portale delle scuole di craniosacrale che aderiscono ad un progetto comune per la formazione degli operatori. Una risorsa per gli allievi, gli operatori e i clienti.

La nostra Associazione di Scuole è ispirata innanzitutto a questa filosofia: "mantenere la personalità individuale, riconoscere l’altro, promuovere gli scambi, e diffondere insieme agli altri una cultura ed una informazione sul craniosacrale. Coniugare la formazione e l’informazione, per connettere le ricerche e gli argomenti tra insegnanti, scuole e allievi, in modo tale da arricchire tutti..."

VISITA IL SITO

LE SCUOLE AFFILIATE





CRANIOSACRALE.IT DIVENTA UNA RIVISTA




Rivista formato A4

30 pagg. a colori

(disponibile in versione cartacea o pdf)


Questa rivista è frutto della rinnovata linea editoriale e dei contenuti del sito www.craniosacrale.it, per tutti i "vecchi" abbonati e soci verrà spedita gratuitamente a casa

Puoi riceverla via posta segnalando il tuo nome, cognome, indirizzo a redazione@craniosacrale.it

o scaricare la versione pdf registrandoti al sito ed effettuando il login

Vai all'indice del n 0/2010

Se vuoi proporre un tuo articolo, esperienza, ricerca inviala a redazione@craniosacrale.it verrà vagliato dalla nostra redazione



CORSI IN EVIDENZA



Quiete e Forma con Michael Kern


30 Settembre – 3 Ottobre 2010



presso ITCS - Hotel Villa del Cardinale Norma (LT)

ULTIMI GIORNI PER USUFRUIRE DELLO SCONTO


Il costo del seminario per coloro che salderanno entro il 30/07/2010 è di Euro 390.
Oltre tale data il costo è di Euro 450

La quiete è il cuore del processo di guarigione. Nello stesso modo in cui gli eschimesi hanno molte parole per descrivere la neve, gli operatori in Biodinamica Craniosacrale definiscono molti tipi di quiete. Questo seminario avanzato esplorerà i diversi livelli di quiete e si cercheranno nuove modalità per farne una esperienza diretta e cellulare. Ci si concentrerà sul lasciar andare, sul lasciar essere e sul cercare spazio. Ci sarà molto tempo per il lavoro di pratica di riflessione e meditazione......

REQUISITI DI AMMISSIONE

Il seminario è aperto agli Operatori di Craniosacrale, agli studenti e agli Operatori di Biodinamica Craniosacrale.

Per chi non avesse mai partecipato ai seminari con Michael Kern è necessario prenotare un colloquio con la Segreteria Didattica 0773/648283 o con Luisa Brancolini tel 392.9871762

VAI AI DETTAGLI DEL CORSO

scarica depliant in pdf

scarica scheda di iscrizione






NUOVA AREA ACQUISTI

E' on line la nuova area acquisti del sito craniosacrale.it dove potrai trovare tutte le novità di libri, poster, dvd .....

BUONA NAVIGAZIONE TRA I NOSTRI ARTICOLI






PERCHE' ABBONARSI

Scopri tutti i vantaggi dell'abbonamento annuale al sito www.craniosacrale.it

Il versamento di una quota di abbonamento di euro 50,00 permette di accedere ai documenti dell’area riservata.

La nuova edizione del sito Craniosacrale.it mette ora come pubbliche quasi tutte le risorse che prima erano riservate e offre nuovi materiali e servizi per gli abbonati e per gli allievi.

Gli abbonati avranno la possibilità di:


• prelevare tutto il materiale informativo e scientifico (articoli, tesi e ricerche, materiali di studio, video, materiali dai corsi e dimostrazioni, etc)

• interagire e inviare commenti, suggerimenti e articoli che verranno pubblicati nelle diverse aree del sito

• ricevere la newsletter mensile con tutti gli aggiornamenti

• usufruire di particolari sconti sui libri, poster e modelli anatomici o eventi organizzati

• se operatori professionali essere presenti con una propria pagina personale nell’area operatori

• per chi desidera ricevere una copia cartacea dei materiali del sito è previsto inolte un servizio di stampa e invio, con l’unico sovraprezzo dei costi di spedizione.

Crediamo nello sviluppo della inter-attività e poter arrivare al coordinamento di una redazione diffusa è tra gli obbiettivi del nostro lavoro. Vogliamo che l’abbonamento non sia solo un acquisto passivo di servizi, ma assuma tutte le forme possibili di partecipazione che la rete offre: feed-back, commenti, proposte di traduzione, segnalazioni, link, etc, etc

VAI ALL’AREA ABBONATI

VAI ALL'INDICE DEI CONTENUTI

martedì 8 giugno 2010

VIDEO SU BIODINAMICA CRANIOSACRALE

una simpatica presentazione.....
Biodinamica Craniosacrale
http://www.craniosacrale.it/Biodinamica-Craniosacrale,346



ISCRIVITI AL CORSO SUI CONFINI DEL Sè


INDICE DEL CONFINE DEL SE', I.Co.S. -
26-27 Giugno
presso Villa del Cardinale, Norma, LT



Cos'è l'Indice ?
E' un indicatore materiale, come il dito della mano che punta su qualcosa... che ci può fare vedere, comunicare un dato.
Abbiamo bisogno di dati, nel nostro lavoro, che nella sua immaterialità spesso sfugge alle definizioni, alle statistiche all' "oggettività dei test".

L'idea che ci viene, non a caso, dalla psicologia umanistica, è quella di un INDICATORE interno, un indicatore di percezione, ripetibile e "scientifico".

Allora abbiamo uno strumento oggettivabile e materiale che può MISURARE gli effetti del lavoro terapeutico nel campo del craniosacrale ...

Non solo, ma il lavoro di indagine psicologica su la nostra percezione del nostro confine amplia e arrichisce le prospettive del lavoro sullo SPAZIO.

Tutto questo ci porta alla proposta dell'incontro con la Dott.ssa Loretta Sapora, di cui vi allego dei brani di un'intervista.

Maderu Pincione



Cosa è il confine del sè ?
E' UN CONCETTO CHE, ATTRAVERSO UNA METAFORA SPAZIALE, DEFINISCE UN ELEMENTO FONDAMENTALE DELLA STRUTTURA PSICHICA: QUELLO CHE DETERMINA IL NOSTRO PARTICOLARE STILE DI RELAZIONE CON GLI "OGGETTI" (TERMINE CHE IN SENSO ANALITICO INDICA SIA PERSONE CHE COSE, CONCRETE O ASTRATTE) SIGNIFICATIVI DEL MONDO ESTERNO, ED ANCHE LA NATURA DELLA RELAZIONE TRA LE DIVERSE ISTANZE DEL MONDO INTERNO (CLASSICAMENTE INDICATE COME "IO", "ES" E "SUPER-IO").

Come sei arrivata alla codificazione del test ?
IL PRIMO DISEGNO DEL CONFINE PROVIENE DALLA ELABORAZIONE GRAFICA DI UNA MIA PAZIENTE ALLA QUALE, NEL CORSO DI UNA SEDUTA, CHIESI DI PROVARE A RAPPRESENTARE CON UNA IMMAGINE CIO' CHE STAVA CERCANDO DI SPIEGARMI A PROPOSITO DEL SUO SENSO DEL "LIMITE".
MI RESI CONTO IMMEDIATAMENTE CHE QUEL DISEGNO RAPPRESENTAVA MAGNIFICAMENTE IL VISSUTO DEL CONFINE DI QUELLA RAGAZZA, FOTOGRAFANDO CON GRANDE EFFICACIA LO STATO DELLE SUE RELAZIONI MONDO INTERNO/MONDO ESTERNO, CARATTERIZZATE DA TRE ELEMENTI FONDAMENTALI: IL SENSO DI INVASIONE, IL TENTATIVO INEFFICACE DI DIFENDERSI DALL'INTRUSIONE STESSA, IL SENSO DI VUOTO (NELLA SUA "CASA" COSI' USURPATA NON C'ERA POSTO PER LE SUE "COSE").
DOPO AVER RACCOLTO UNA GRANDE QUANTITA' DI DISEGNI DEL CONFINE, SIA DA PAZIENTI CHE IN AMBITI EXTRA-CLINICI, MI RESI CONTO CHE SAREBBE STATO MOLTO PIU' VANTAGGIOSO COSTRUIRE UN TEST IN CUI LA PERSONA DOVEVA SCEGLIERE IL SUO TRA UN CERTO NUMERO DI CONFINI (OGNUNO RAFFIGURATO SU UNA TAVOLA): LE CONFIGURAZIONI DI CONFINE CHE ATTUALMENTE COSTITUISCONO IL TEST SONO STATE RICAVATE UTILIZZANDO LE CARATTERISTICHE DEFINIENTI DELLE DIVERSE CATEGORIE NELLE QUALI POTEVANO ESSERE RAGGRUPPATI TUTTI I CONFINI DISEGNATI CHE ERANO STATI RACCOLTI FINO A QUEL MOMENTO.....

Da ciò si capisce l'importanza:

--- per noi operatori come consapevolezza individuale

--- per la consapevolezza del cliente del proprio spazio

--- come strumento olistico di valutazione nella nostra pratica terapeutica

SE VUOI ISCRIVERTI ALL'EVENTO CONTATTACI AL NUMERO 0773/648283
O SU info@craniosacrale.it

Cari saluti

venerdì 7 maggio 2010

IL CONFINE DEL SE


sabato 26 giugno 2010 alle ore 10.00

domenica 27 giugno 2010 alle ore 10.00

Presso ITCS - Norma (Latina)

“La membrana è la prima invenzione della vita”
Didier Anzieu
La percezione del nostro confine, metafora della vita embrionale,
è un elemento fondamentale della struttura psichica, che determina
il rapporto con il mondo esterno e la natura della relazione delle
diverse istanze del nostro mondo interno
La percezione e la relazione terapeutica con lo Spazio
nel Craniosacrale
Un test che permette di valutare i benefici della terapia
Docenti: Loretta Sapora, Maderu Pincione, Francesca Romana Nascè
Istituto Terapie CranioSacrali presenta:
un corso di specializzazione
26-27 Giugno 2010 Norma, Latina

Abbiamo bisogno di spazio, lo spazio è
quella dimensione che avvolge e protegge il
nostro essere. Spesso il nostro spazio è invaso,
o si riduce. Il benessere si può definire
come la riconquista dello spazio necessario
per una sana relazione tra l’interno e l’esterno
del nostro essere.
La relazione con lo spazio del cliente è un
aspetto fondamentale della terapia craniosacrale
biodinamica. Permette l’accesso
alle risorse di salute presenti, sempre e comunque,
fin dall’esistenza embrionale.

Obbiettivi del corso
Un Test oggettivo e ripetibile può divenire
un valido strumento per valutare gli effetti
del lavoro terapeutico a lungo termine.
La capacità di leggere e interpretare la percezione
del cliente riguardo al proprio mondo
interno ed esterno può costituire una risorsa
importante per il lavoro somatico.
Per l’operatore craniosacrale, in particolare,
il Test può rappresentare una modalità
essenziale per gestire con consapevolezza la
relazione con il cliente.

E’ rivolto a
• operatori craniosacrali,
• osteopati e bodyworker,
• a tutti coloro che desiderano conoscere
meglio se stessi.

Programma

Sabato 26 Giugno
inizio ore 10,30
• Somministrazione del Test ai partecipanti.
• La cornice teorica di riferimento.
• pausa pranzo
13,30 -14,30
• Il “Disegno del Confine” ed il percorso di
ricerca clinica.
• Le sette configurazioni dell’Indice del Confine
del Sè (I.Co.S.).
• Lettura e analisi dei singoli test dei partecipanti.

Domenica 27 Giugno
ore 9,30 - 11
• sintesi della lettura dei test e indicazioni per
l’applicazione nella pratica clinica
ore 11,30-13,30
• Lo Spazio nel craniosacale,
• come lo Spazio (confine) dell’operatore
• entra in relazione con lo spazio (confine)
del cliente.
• Le dimensioni dello spazio embrionale:
• Amnios, sacco vitellino e corion.
ore 14,30 -17
• applicazioni pratiche di trattamento cs
• scambi ed esempi di trattamento clinica
ore 17,30
• chiusura lavori e rilascio attestato e crediti
formativi


Costi e condizioni
160,00 Euro che comprendono:
il materiale didattico, il libro di Loretta Sapora
“Manuale del Test I.Co.S.” e carte per
la somministazione.
E’ previsto attestato di partecipazione e crediti
formativi.
Pre-iscrizione 50,00 Euro entro il 10 Giugno
2010
Numero massimo di partecipanti 20

PER PRENOTAZIONI ED INFO TELEFONA ALLO 0773.648283 O SCRIVI A info@craniosacrale.it
dal lunedi al venerdi dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30

giovedì 29 aprile 2010

Il corpo ci parla, impariamo ad ascoltarlo


La terapia craniosacrale dialoga con la saggezza del corpo

Il corpo ci parla, impariamo ad ascoltarloNe abbiamo parlato qualche mese fa e abbiamo anche realizzato un video esplicativo: la terapia cranio-sacrale nacque dalle intuizioni dell’osteopata americano William Garner Sutherland, che scoprì come il movimento fluido interno al Sistema nervoso esercita una pressione sulle ossa della testa, facendole respirare.
Ecco dunque che questo metodo aspira alla comprensione dei meccanismi che sottendono ai micro-movimenti delle ossa del cranio per poter ristabilire quell’equilibrio che eventualmente fosse andato perduto. La perdita di questo equilibrio, secondo gli esperti, si manifesta a livello psico-fisico con tutta una serie di disturbi.

Per comprendere meglio come funziona la terapia craniosacrale biodinamica e biomeccanica, oggi abbiamo anche uno strumento in più. Elisabetta Ugolotti, insegnante e operatrice, ha scritto un manuale dal titolo “La terapia Craniosacrale – Dialogo con la saggezza del corpo” edito da Xenia Edizioni.
Oggetto specifico del libro è proprio la terapia cranio sacrale biodinamica e biomeccanica che nasce dalla consapevolezza che, agendo tramite la naturale capacità di autocorrezione del corpo, chiamata Respiro della Vita, si possa mantenere la Salute. E proprio attraverso questa tecnica l'Operatore craniosacrale mira a ristabilire gli equilibri compromessi ascoltando le tre maree: corta, media e lunga, cioè il campo energetico esterno che ci pervade, il moto dell'intero Sistema dei Fluidi e quello del Fluido cefalorachidiano.

Il libro insegna come percepire e correggere l'apatia, la rabbia, la paura, l’odio e il dolore, emozioni negative di cui spesso si è prigionieri, in modo da ritornare allo stato originario del nostro Essere, quello embrionale. Insegna a sciogliere i traumi che si sono annidati nei Sistemi fasciali, negli organi e nelle ossa, ad aiutare chi soffre di asma, di attacchi di panico, di difficoltà d’apprendimento e d’insonnia.
Una guida completa e pratica, dunque, per chi voglia diventare Operatore o semplicemente conoscere quest’affascinante materia che è Craniosacrale.
(lm&dsdp) da "La Stampa" del 26 aprile 2010

lunedì 26 aprile 2010

Bambini e neonati


Il massaggio Cranio Sacrale per i bambini e neonati è particolarmente rilevante in quanto:


• è talmente gentile e non invasivo che i bambini possono essere trattati mentre dormono, o mentre sono allattati o sono tra le braccia della mamma, e non c’è la necessità di spogliarli.


• è efficace nel portare sollievo a molte condizioni infantili come coliche, infezioni alle orecchie, irritabilità, sonno disturbato e molte altre ancora.


• è particolarmente efficace nel trattare il trauma da parto per il bambino, per la mamma, ed è in grado di prevenire le possibili conseguenze come la depressione post-parto.


• è indicato per l’allentamento dei vari effetti di restrizione e shock dovuti alle numerose cadute o malattie, o dopo operazioni.


• è efficace nella terapia contro persistenti raffreddori, infezioni ed è in grado di rinforzare il sistema immunitario.


• è efficace nelle guarigioni in seguito alle numerose cadute e agli urti che i bambini incontrano durante la loro crescita.


• è efficace anche nelle più serie condizioni patologiche, come asma, difficoltà di apprendimento, disordini del comportamento o nelle convalescenze delle meningiti.


....tutti questi problemi sono riflessi nel sistema Cranio Sacrale, e molti di questi saranno aiutati con la gentile integrazione dei trattamenti Cranio Sacrale…
Il massaggio Cranio Sacrale crea un bilanciamento, una buona integrazione tra lo stato fisico, mentale ed emozionale del bambino, per assicurare una crescita felice ed armoniosa.


Una seduta di massaggio Cranio Sacrale non è esattamente una partita sportiva, non ci sono molte cose osservabili quando l`operatore appoggia le mani sull’osso sacro o sulla testa. Quello che l’operatore cerca sono segni e risposte al contatto e al trattamento, i quali fanno individuare l’area che deve essere rilassata. È sottinteso che niente è fatto senza il consenso del bambino (che dà segnali chiari se non vuole essere toccato) e che la sua volontà è rispettata a dispetto dei benefici che ne può trarre. Come tutti gli approcci dei trattamenti Cranio Sacrale è il ricevente che determina la velocità del massaggio.

mercoledì 21 aprile 2010

EVENTO TANTSU® YOGA A NORMA CON ATEEKA



Il Centro Somatica di Norma, organizza nei giorni 15 - 16 maggio 2010, presso l'Hotel Vialla del Cardinale di Norma - Latina un seminario sul Tantsu® Yoga con Ateeka.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL CORSO, COSTI E PRENOTAZIONI TELEFONARE DAL LUNEDI AL VENRDI DALLE ORE 10.00 ALLE 17.00 AL NUMERO 0773.648283 O INVIARE UNA MAIL A info@craniosacrale.it


Ateeka ha sviluppato lo YOGA SISTEMICO basandosi sul principio che tuttiI sistemi viventi sono connessi. Il nostro corpo è in un continuo ciclo di crescita, decadimento e ricrescita. Con lo stress della nostra società moderna, può essre facile squilibrarsi e perdere il contatto con il ritmo naturale dei cicli del nostro corpo. Nello Yoga Sistemico i cicli e i movimenti vitali sono onorati ed esplorati.

La pratica dello YOGA SISTEMICO combina l’antica tradizione dello yoga alla moderne scoperte scientifiche. Include asana fluidi, pranayama creativo, meditazioni attive e silenziose, lavoro con il suono, Yoga CONTACT(bodywork), tutto all’interno di un contesto archetipo collettivo che origina negli schemi energetici e simbologici delle tradizioni vediche e induiste.



Lo YOGA SISTEMICO esplora le asana con curiosità, apertura e creatività.
Trova le sue radici nella pratica e nell’esperienza personale. L’allineamento è approcciato in maniera intuitiva e attraverso la scelta dell’intelligenza individuale piuttosto che imposto da una richiesta esterna di una forma perfetta.


Cos’è Tantsu®

Il Tantsu è stato sviluppato da Harold Dull lo stesso anno in cui ha ideato il Watsu, il primo lavoro corporeo acquatico al mondo. In questi ultimi anni grazie alla collaborazione con Fabrizio Dalle Piane il Tantsu si è evoluto in una nuova forma ancora più completa cosi da riportare sulla terra l’abbraccio che sostiene tipico del Watsu, la connessione tra il movimento e il respiro e l’esplorazione del flusso creativo.

Nel Tantsu il contenimento è tale da permettere il lasciarsi andare in profondità. Quando il nostro respiro si connette a quello del nostro compagno, i movimenti risuonano all’unisono. Mentre muovete un braccio o una gamba, potete sentire un’altra parte del suo corpo che vi chiama per essere trascinata nella danza. Nessuna parte del nostro essere è lasciata in disparte.

Questi movimenti, che a volte si manifestano spontaneamente e altre in modo esplorativo, giocoso e creativo, ci conducono in uno spazio di quiete e gioia profonda. Tantsu è una pratica semplice, in cui chiunque può condividere questa gioia.

Questa pratica ti invita ad essere te stesso così come sei per esprimere il tuo potenziale creativo. Insegna a relazionarsi con gli altri in modo semplice ed amorevole

Libero dai confini e dalle interpretazioni attribuite ad altri sentieri somatici e spirituali, Tantsu® è un nuovo modo di essere con gli altri, un nuovo umanesimo per accedere alla nostra gioia creativa.

Benefici: aumenta il piacere di essere vivo

venerdì 16 aprile 2010

NUOVI CONTESTI, FORME ORGANIZZATIVE E CONTENUTI RELAZIONALI di VERENA SCHMID

In questo processo la donna ha un grande alleato: il suo corpo. I canali biologici, la nostra predeterminazione biologica alla riproduzione rappresentano una forza istintuale e materiale profonda verso l'atto pro-creativo. L'integrazione e l'uso di tutte le risorse della donna, di quelle biologiche con quelle sociali (conoscitive, decisionali e intellettuali) e l'integrazione di sessualità e sacralità portano a un potente processo di empowerment.

Il processo emancipativo sociale e femminile

Le modalità con le quali viene organizzata la nascita in una società rappresentano uno specchio dei suoi valori, e, in particolare modo dei valori attribuiti alla donna in tale società. Proviamo a guardarci un attimo in questo specchio.
In italia la nascita è ancora quasi totalmente in mani maschili. Con ciò intendo mani guidati da principi e valori maschili, sia di donne che di uomini. Il pensiero maschile della nascita include i seguenti concetti: "la nascita è un processo meccanico che necessita spesso di correzioni, la natura è un nemico potenziale che può sorprendere e tradire in modo imprevedibile in un momento qualsiasi, quindi il parto naturale è rischioso, le macchine sono più sicure e affidabili dei corpi delle donne, il femminile è debole e inadeguato. Il parto è un evento pericoloso e imprevedibile.

Importante è il risultato: un bambino sano con una madre sana, nel tempo più breve possibile. Il processo che vi conduce non ha importanza ne valore. L'intensa esperienza della nascita viene appiattita, emozioni profonde e la loro esternazione non sono desiderate. La donna è tendenzialmente debole e dev'essere controllata e guidata. Non è in grado di contenere dentro di sé un bambino e lasciarlo crescere, né di sopportare il dolore e la forza del parto, è troppo stanca per allattare i suoi bambini. Altri devono decidere per lei, nel suo interesse e in quello del suo bambino. L'ostetricia tecnologica lo promette e lo chiama sicurezza."

Il processo emancipativo della donna italiana sul piano sociale è stato molto rapido. Ciò ha costretto le donne a concentrarsi sul loro aspetto sociale e ad attivarlo fortemente, trascurando e allontanandosi dalla loro polarità femminile, materna. Questa lontananza genera paura e il desiderio di affidarsi agli "esperti" nel momento di attivazione biologica di tale polarità attraverso la gravidanza e il processo della maternità. La polarità femminile inoltre con i suoi valori è considerata retrograda e genera la paura di ricadere in antichi ruoli femminili e nella dipendenza, non più desiderati dalle donna moderne. Socialmente il femminile è ancora svalutato.

Mentre l'emancipazione femminile sociale è un dato di fatto, nell'ambito personale, intimo, la donna si sottomette ancora spesso all'uomo. Il potere dei medici è sostenuto da questo processo. Più ci si sposta verso il Sud, maggiormente si può osservarlo. Nel nord comincia a vacillare, nel sud lo strapotere del medico e il suo controllo sulla donna sono ancora assoluti, e la donna si lascia umiliare e fare violenza proprio nella sua sfera più intima. Il controllo istituzionale sulla donna da sempre è passato sul suo corpo, l'emancipazione femminile più profonda passa altrettanto attraverso il suo corpo.

Il processo di empowerment attraverso i processi biologici e energetici coscienti

In questo processo la donna ha un grande alleato: il suo corpo. I canali biologici, la nostra predeterminazione biologica alla riproduzione rappresentano una forza istintuale e materiale profonda verso l'atto pro-creativo.
Ormoni, neurotrasmettitori emozioni e istinti hanno una "centralina" in comune, il cervello arcaico che viene fortemente attivato dall'ovulo fecondato. Già in questo primo processo della maternità si può osservare come il bambino è l'attivatore non solo della relazione donna-bambino, ma anche della relazione donna- polarità femminile, ovvero della donna con una parte profonda di sé stessa. La relazione simbiotica che si crea in seguito tra donna e bambino rappresenta questo complesso essere contemporaneamente uno e due, donna e donna, donna e bambino, bambino e bambino, bambino e donna.

I canali ormonali stimolano nella donna atteggiamenti comportamentali atti al benessere ma anche all'attivazione delle condizioni che permettono l'introversione e stimolano un percorso di conoscenza maggiore di sé.
Per fare qualche esempio: i progestinici rallentano i ritmi comportamentali e favoriscono la passività/ricettività che permette l'ascolto, gli estrogeni favoriscono l'apertura emozionale e la capacità di comunicare con un linguaggio arcaico, immaginativo e sensoriale che permettono l'espansione, l'ossitocina spinge all'attività, agli atteggiamenti preparatori, alla dinamica e verso l'amore, la prolattina stimola l'atteggiamento di cura e l'aggressività funzionale alla difesa della prole, l'adrenalina, dismessa a picchi durante il parto, contiene l'enorme forza e potenza della donna e le endorfine le permettono di fare un'esperienze di picco e di ricevere gratificazioni profonde dall'esperienza della maternità.

I neurotrasmettitori rappresentano il sistema comunicativo tra madre e bambino e mantengono costantemente informate ambedue sul proprio stato e sui propri bisogni. A un livello profondo ogni donna sa come sta il suo bambino e qual'è la sua intenzione e viceversa.
Quindi la gravidanza rappresenta un'opportunità, attraverso l'ascolto e la conoscenza del bambino in utero di ascoltare e conoscere degli aspetti profondi di sé, di imparare a conoscere e fidarsi di più delle proprie risorse, di trovare più sicurezza in sé.
L'integrazione e l'uso di tutte le risorse della donna, sia di quelle biologiche che di quelle sociali (conoscitive, decisionali e intellettuali) portano a un potente processo di empowerment.

Le energie della nascita

Durante il parto si scatenano delle vere e proprie tempeste elementali che hanno il potere di sconvolgere ogni aspetto della donna fino allora costruito e di trasformarlo. Se possiamo riconoscere in queste forze elementali l'energia sessuale, la modalità di affrontare la nascita diventa la stessa di come si affronta la comunicazione sessuale con il partner. W. Reich definisce la potenza orgastica nel seguente modo:" ... la capacità di abbandonarsi senza inibizioni al flusso dell'energia biologica, la capacità di scaricare l'eccitazione sessuale accumulata attraverso contrazioni piacevoli, involontarie del corpo."

Tradotto nella potenza del partorire suonerebbe così: La potenza del partorire è la capacità di abbandonarsi senza inibizioni al flusso dell'energia biologica, la capacità di scaricare la tensione del dolore e della fatica accumulata attraverso contrazioni involontarie del corpo, accogliendo con gratitudine e tenerezza il proprio bambino.
La forte energia sessuale del parto ha da sempre turbato gli uomini e li ha spinti a proteggersi da tale energia, inibendola nelle donne.
Un altro tipo di energia che si esprime fortemente nelle donne durante l'esperienza della nascita è quella spirituale. Le donne hanno l'eccezionale dono, opportunità, destino, di esser canale tra i mondi, di portare la vita da un mondo all'altro e, quando sono incinte, durante il parto e nei primi mesi dopo vengono toccate dall'altro mondo, quello a noi sconosciuto o solo presente nel nostro intimo più profondo.

Inoltre durante il parto, sempre attraverso i canali biologici del corpo femminile le donne vivono un profondo processo di trasformazione attraverso l'esperienza del limite estremo al quale le porta il dolore, potendo così attivare nuove risorse più potenti di quelle precedenti. Il ritmo del dolore e "la chimica" del parto producono uno stato alterato di coscienza paragonabile agli stati di meditazione profonda dove la capacità di integrazione delle varie realtà, della vita e dell'universo sono altissime. La conseguente euforia dopo l'espulsione del bambino, durante il suo accoglimento rappresenta uno stato di gioia e di apertura così intensa che non è raggiungibile in nessun altro momento della vita, infatti ne permane la nostalgia e la voglia di ripetere l'esperienza.
L'energia sessuale e l'energia spirituale quindi si ritrovano riunite nella nascita dopo secolare separazione e tabù.

La consapevolezza di questi aspetti permette di integrarli nella personalità e di farli diventare risorsa interiore, forza, potenza.
L'emancipazione più profonda della donna non passa attraverso la negazione delle figure femminili e dei condizionamenti negativi del passato, bensì attraverso la consapevolezza che tutte le donne dei secoli e millenni passati ci abitano ancora, che ci dobbiamo confrontare con loro, imparare a comprendere quando si esprime, agisce quale donna in noi per poter infine scegliere il riferimento e il canale espressivo desiderato e trasformarne le valenze. ll cambiamento dell'organizzazione della nascita da una nascita tecnologica a una nascita sessuale, femminile passa altrettanto attraverso questo processo emancipativo profondo, rinominando e rivalorizzando la polarità femminile e riscoprendone le energie specifiche.

Gli strumenti dell'empowerment

L'obiettivo finale nel lavoro con la nascita quindi è quello di promuovere la maternità e la nascita come esperienza femminile di forza e potenza. Gli strumenti principali sono i seguenti:

- un territorio sociale per vivere e condividere il percorso maternità, paternità: i gruppi in gravidanza sono il luogo dell'elaborazione degli strumenti di consapevolezza e forniscono un territorio sociale in cui le energie femminili ritrovano riconoscimento e forza in modo tale da poter crescere in ogni singola donna. E' importante che abbiano inizio sin dall'inizio della gravidanza e siano rivolti alla coppia.

- l'attivazione e la conoscenza delle risorse endogene della donna: il lavoro sul corpo proposto nei gruppi è orientato all'ascolto e alla conoscenza di sé e del bambino, permette di fare esperienza delle proprie risorse, di creare un legame cosciente e intimo con il proprio bambino, di riconoscere i bisogni nelle varie fasi della gravidanza e di trovare un adattamento soddisfacente ai ritmi nuovi e ai cambiamenti nel rapporto di coppia. La partecipazione del partner, non come appendice della donna, ma come individuo, anch'egli coinvolto in un processo di cambiamento è facilitata.

- la scelta informata e le sue implicazioni: le informazioni vengono fornite su tutti i piani componenti l'individuo: sul piano mentale/intellettuale, basandosi sulle prove di efficacia scientifiche, sul piano emozionale nella relazione e nei gruppi, sul piano dinamico e sul piano corporeo nel lavoro sul corpo. L'obiettivo dell'informazione è quello di fornire strumenti per poter rispondere ai propri bisogni creando motivazione, strumenti per la libertà comportamentale, strumenti per promuovere la partecipazione attiva ai processi assistenziali e la libertà decisionale.

- il sostegno affettivo e professionale: il protagonismo delle donne nella maternità non è un sostantivo da sbandierare, ma un percorso di crescita da costruire. Proprio perché la pressione sociale che ostacola questo processo è ancora molto forte, la donna necessità di strumenti endogeni forti, ma anche di un deciso supporto sia affettivo sia professionale.
Il tipo di sostegno che l'ostetrica può offrire è:
- il sostegno informativo che offre alla coppia strumenti di sapere e di orientamento
- il sostegno ambientale, che crea per la coppia un ambiente nel quale sono indisturbati, o disturbati il meno possibile e si sentono protetti e autonomi
- il sostegno alle persone che accompagnano la donna
- il sostegno relazionale con ascolto delle emozioni, incoraggiamento e proiezione positiva, ma anche con dei limiti chiari
- il sostegno fisico, corporeo con massaggi, supporto fisico ecc.
- il sostegno difensivo con rispetto, comunicazione e difesa di bisogni e desideri espressi dalla donna

- la relazione terapeutica simmetrica, soggettiva e il patto terapeutico responsabile: la relazione terapeutica tra ostetrica e donna si rivoluziona: quello che possiede il sapere non è più l'operatore, ma la donna, attraverso le sue competenze endogene. La donna sa, conosce la sua situazione individuale, l'operatore non sa e deve chiedere, ascoltare. Quindi la relazione si basa sull'ascolto. Sulle variabili piuttosto che sulle costanti. I riferimenti per la sicurezza sono i segnali che la donna riconosce e riporta con l'aiuto, nella loro lettura, dell'ostetrica. La tecnologia diventa un raro strumento di integrazione. La focalizzazione è sulla salute e sull'attivazione delle risorse endogene. La responsabilità è condivisa: la donna è responsabile dell'attenzione che si rivolge e delle sue scelte (e non scelte), l'ostetrica è responsabile degli strumenti informativi globali, del sostegno e della corretta assistenza. Il risultato non sta nell'ambito della responsabilità diretta di nessuno.

Uno spazio sociale per l'empowerment della donna
I contesti della nascita:


Il contesto sociale: interpreta la nascita come evento sociale in quanto evento che coinvolge la persona dall'interno e il suo sistema sociale, in quanto specchio dei valori sociali e in quanto fondamentale determinatore della qualità sociale dell'individuo nascente, delle sue capacità relazionali e della sua stabilità personale, quindi la nascita come imprinting di valori e stabilità sociali. Il suo luogo è extraospedaliero, l'organizzazione dell'assistenza continuativa, in team.

Il contesto medico della medicina di base: un tempo promotore di una medicina di base conservativa e non-invasiva per la nascita ha completamento perso il suo ruolo, riducendosi alla prescrizione di esami protocollati. Potrebbe essere rivitalizzato considerando una politica sanitaria che sceglie un'assistenza di base per le donne con gravidanza fisiologica. L'ostetrica e il medico di base vengono considerati allo stesso livello, affiancati. La visione della nascita è sociosanitaria, o umanistica.

Il contesto specialistico: finalizzato alla cura delle patologie ostetriche viene "sprecato" per la fisiologia. Ciò comporta una medicalizzazione delle situazioni fisiologiche con rispettivo aumento di rischi costi e ad una minore efficienza nella cura delle patologie. La visione della nascita è solo medica.

Nuovi contesti per la nascita sociale con la centralità della donna e della sua famiglia:

Il parto extraospedaliero sotto la responsabilità delle ostetriche rappresenta un nuovo contesto per la nascita con la proposta di nuovi riferimenti. Si colloca nel contesto sociale con un ponte verso il contesto sanitario:
I criteri per l'organizzazione e la collaborazione nelle case maternità e nell'assistenza al parto a domicilio sono circolari e ecologici: i valori operativi sono prevalentemente femminili. L'attenzione è sul nutrimento, sulla protezione e sulla comunicazione.

Nutrimento come curare, fornire strumenti, esperienze, attivare le emozioni positive, la creatività, il piacere ecc.
Protezione come proporre percorsi integri con la continuità dell'assistenza, proteggere la gravidanza dagli inquinamenti (ambientali, medici, tecnologici, relazionali), adottare una conduzione dell'assistenza ostetrica conservativa e rispettosa delle leggi della fisiologia che, appunto, proteggono sia la madre che il bambino, prediligere la clinica alla tecnologia, lasciare i processi naturali integri, favorire l'unione, promuovere la crescita.
Comunicazione, la comunicazione, basata sull'ascolto, è promossa a tutti i livelli: tra donna-bambino, donna-uomo, uomo-bambino, triade, tra donna - ostetrica, tra ostetriche che lavorano in équipe con carattere ecologico, tra ostetriche e altri professionisti negli approcci interdisciplinari.
Questo approccio va integrato con alcune qualità maschili quali: imparare a affrontare i conflitti in modo aperto, fare critiche costruttive, essere competitive basandosi sulle proprie forze e capacità piuttosto che sulle proprie carenze, acquisire consapevolezza delle proprie dinamiche.

Nuovi criteri organizzativi del lavoro attorno alla nascita: Il nuovo principio è quello di mettere la donna, la sua famiglia al centro dell'assistenza. Ciò significa:
- rilevare i suoi bisogni e cercare di rispondere,
- ridurre il numero di persone che ruotano attorno alla donna, offrendo un'assistenza a team (4-6 persone) o one to one (2 persone),
- ridefinire i rapporti professionali e le responsabilità specifiche di ostetrica e medico, distinguendo tra fisiologia e patologia
- offrire un'assistenza di base a carattere di continuità attraverso tutte le fasi della maternità con mobilità tra domicilio e luoghi sanitari e flessibilità d'orario
- stabilire dei nuovi standard assistenziali ad alta qualità, specifici per l'assistenza extraospedaliera
- operare all'interno di un patto terapeutico stabilito tra la donna e l'ostetrica, basato sulla scelta informata.
Tutti questi elementi sono materia di formazione, che la Scuola Elementale di Arte Ostetrica, da me fondata, propone e tratta.

La nuova professionalità dell'ostetrica:

L'ostetrica è anche una donna. Una donna che si trova in un qualsiasi momento del suo processo di emancipazione personale e sociale. Spesso anche lei è una donna che nella sfera personale è sottomessa all'uomo, oppure che si trova in un forte conflitto o in competizione con l'uomo,il maschile. Stando accanto alla donna in modo maieutico può sviluppare il proprio processo di empowerment, non solo a livello personale, ma fortemente anche a livello professionale e sociale. Il compito specifico dell'ostetrica è quello di stare accanto alle donne in quanto donna e di facilitare i loro processi di cambiamento. Tutto il resto lo possono fare i medici o le infermiere. Se vuole salvare la propria professionalità, lo può fare solo stando accanto alle donne che si riprendono la loro forza.

UN PROGETTO: LA SCELTA INFORMATA NEL PERCORSO MATERNITA'

"SCELTA INFORMATA nel percorso maternità" è un'iniziativa ad ampio spettro della Scuola Elementale di Arte Ostetrica insieme al Ministero delle Pari Opportunità e l'associazione ANDRIA, che dovrebbe coinvolgere varie Regioni italiane e dovrebbe dare un impulso decisivo alla capacità decisionale razionale delle donne stimolando il cambiamento dell'offerta dei servizi ostetrici: E' un'iniziativa che ha già avuto successo in Inghilterra, ed è stata promossa da MIDIRS (midwives information and resource service) e dal Centro per ricerca e disseminazione del Servizio Sanitario Nazionale Inglese per sostenere il progetto governativo "Changing Childbirth".

L'idea della "Scelta informata" si basa su alcuni concetti di base:
- le donne hanno il diritto di essere informate su tutto quello che riguarda la loro assistenza;
- le donne hanno il diritto di scegliere rispetto ad ogni procedura che viene effettuata sul loro corpo, i protocolli di assistenza non sono leggi, devono avere la valenza di proposte per le donne e rappresentare il parere dell'esperto, ma la decisione appartiene alla donna;
- le donne sono le protagoniste nelle scelte che riguardano la loro salute in gravidanza e durante il parto.

LA DIFFERENZA TRA SCELTA INFORMATA E CONSENSO INFORMATO

Il consenso informato è un'accettazione di una decisione presa da altri in occasioni specifiche, in momenti singoli. La scelta informata è un atteggiamento attivo della donna verso un processo intero oltre che verso singole azioni, che corrisponde ai propri criteri di vita e al grado di conoscenza.

IN CHE COSA CONSISTE L'INIZIATIVA?

Nella redazione di due tipi di opuscoli monotematici con lo stesso titolo: uno è rivolto agli operatori, redatto in linguaggio scientifico, riportando le più recenti evidenze dalla ricerca internazionale sul tema, con bibliografia; l'altro è rivolto alle donne, con gli stessi contenuti del primo opuscolo, redatto in linguaggio comunicativo, illustrato, completato con le opzioni di scelta possibili e le domande da fare. Gli operatori della nascita nelle Regioni partecipanti verranno brevemente aggiornati sulle tematiche proposte e sulle modalità comunicative dell'uso degli opuscoli per provvedere poi a una diffusione capillare presso le loro utenti. E' uno strumento a basso costo e alta efficacia.

QUAL'E' IL RISULTATO ATTESO?


Incrementare la domanda di servizi qualificati attraverso un processo razionale di presa di coscienza delle donne; rendere reale la libertà di scelta affermata nelle leggi regionali; cambiare il rapporto operatore - donna da un rapporto paternalistico e direttivo a un rapporto simmetrico; incrementare la qualità dei servizi di assistenza alla maternità; incrementare la demedicalizzazione della gravidanza, ridurre i parti operativi, i tagli cesarei e la morbilità materna e infantile.

lunedì 12 aprile 2010

Concepimento e accensione di Michael Kern



Nel momento del concepimento accade un evento magico quando la scintilla della vita entra nell’uovo fecondato, e l’inizio della vita comincia a prendere forma. Immediatamente dopo il concepimentosi forma un fulcro originale attraverso il quale vengono espresse le potenze organizzatrici del Re- spiro della Vita. Si pensa che questo fulcro originale, il luogo del nostro centro primario di energia, successivamente vada a localizzarsi nel terzo ventricolo.

La scintilla iniziale della vita, alla quale ci si riferisce come a un’accensione primaria, è essenzialmente prodotta dall’azione della marea lunga che si incarna nei fluidi del concepimento e traccia una matrice di organizzazione. Questa matrice gestisce la differenziazione cellulare e lo sviluppo dell’embrione e fornisce una forza ordinatrice con intelligenza suprema che opera attraverso i fluidi per tutta la vita. Il processo di accensione è fondamentale per la salute del nascituro, se si affievolisce o perde forza in qualsiasi stadio, si possono avere vari tipi di problemi di sviluppo. Ciò accade comunemente a causa di traumi o di intossicazioni. E’ abbastanza noto che attraverso il trattamento del terzo ventricolo si possa accedere a molti problemi connessi con l’accensione.

Nonostante l’accensione dei fluidi tramite le forze organizzatrici del Respiro della Vita sia costante nel corso di tutta la vita, ci sono certi eventi chiave all’interno del processo. Con il primo instaurarsi del respiro avviene un’accensione secondaria, che vivifica i fluidi con ulteriore potenza necessaria al nascituro per la sua sopravvivenza, crescita e sviluppo in modo da diventare un essere indipendente.
tratto da “Craniosacrale Principi ed esperienze terapeutiche”

di Michael Kern ed. Tecniche Nuove

venerdì 2 aprile 2010

BUONA PASQUA A TUTTI..DA BENESSERE SOMATICO!!!


[02/04/10 11:35:06] ITCS - craniosacrale.it: Ogni bambino, nel ventre della madre resta colmo di luce; si tratta di una luce interiore, un bagliore interiore. Ma non appena il bambino nasce, quando schiude gli occhi e vede il mondo, i colori, la luce e le persone, piano piano la sua gestalt cambia.
Si scorda di guardare dentro di sé e si interessa troppo al mondo esterno. Ne viene così coinvolto che, col tempo, si scorda di guardare all’interno del proprio essere; ne diventa totalmente dimentico.
In meditazione ci si deve riconnettere con quella fonte interiore di luce. Ci si deve dimenticare il mondo intero ed entrare all’interno, volgersi all’interno e sintonizzarsi, come se il mondo intero scomparisse, come se non esistesse.
Come minimo, un’ora ogni giorno ci si dovrebbe dimenticare totalmente il mondo ed essere semplicemente se stessi. In questo modo, piano piano, quella vecchia esperienza viene rivissuta. E questa volta, quando si arriva a riconoscere quella luce, è qualcosa di incredibile, poiché ora si è visto il mondo intero e tutta la sua molteplicità, si sono vissuti tutti i fastidi e i rumori del mondo; adesso, cogliere il silenzio interiore e la purezza della luce, sarà un’esperienza totalmente diversa. E sarà altamente nutriente, assolutamente rivitalizzante, poiché quella è la sorgente del nettare.
Dunque, ogni sera puoi fare questa meditazione, oppure puoi scegliere di farla al mattino, o quando ne hai il tempo.
Quando è più facile dimenticare il mondo… per esempio, a tarda sera, quando il traffico si è interrotto, la gente è andata a dormire e il mondo intero è scomparso di suo, è facile scivolare fuori da quella dimensione. Oppure all’alba, quando la gente è ancora profondamente addormentata. In ogni caso, una volta che avrai iniziato a percepire la luce interiore, sarà facile vederla in qualsiasi momento: sulla piazza del mercato, in pieno giorno, potrai chiudere gli occhi e percepirla. E vederla anche solo per un istante è incredibilmente rilassante.
Comunque, inizia di notte: per un’ora, siedi semplicemente in silenzio e guarda all’interno, osserva… e aspetta, attendi che quella luce esploda. Un giorno esploderà. Non la devi creare, devi semplicemente riscoprirla.

giovedì 1 aprile 2010

BIODINAMICA, COSA C’È DIETRO QUESTO NOME?


Katherina Ukleja, The Fulcrum Nr.48 Autunno/Inverno 2009
In seguito ad alcuni articoli apparsi sulla rivista The Fulcrum[1] e alle lettere che ne sono seguite, penso possa essere utile descrivere brevemente la storia e i principi della biodinamica, nell’ambito della terapia craniosacrale.
Una breve storia
Al di fuori della tradizione osteopatica, la terapia Biodinamica Craniosacrale affonda le sue radici nel lavoro di Franklin Sills all’Istituto Karuna (nel Devon, Inghilterra N.d.T).
Il Karuna iniziò ad offrire corsi di Formazione in Terapia Craniosacrale nel 1986. In questi primi anni lo stile di insegnamento era abbastanza eclettico. Comprendeva aspetti dei primi lavori del dott. Sutherland, che descrivevano movimenti ritmici sottili, sia aspetti della sua pratica più avanzata, dove invece il dott. Sutherland metteva l’accento sulle forze naturali al lavoro all’interno degli organismi viventi che a loro volta producevano dei movimenti, mantenendone l’integrità e l’ordine.
Il dott. Sutherland parlava della potenza del respiro di vita (Breath of Life), dell’intelligenza innata con la „I“ maiuscola, della „scintilla“ dentro il motore e del „medico interiore“.
Verso l’inizio degli anni Novanta al Karuna, un gruppo di insegnanti con una buona esperienza clinica, si resero conto che il loro insegnamento non era più coerente con la loro pratica clinica. Stavano infatti insegnando procedimenti orientati tecnicamente, come per esempio il „testare i movimenti“. Questo procedimento porta l’accento più sugli schemi di inerzia, usando un linguaggio biomeccanico, come „flessione“ ed „estensione“, mentre la loro pratica clinica coi clienti era principalmente orientata a raggiungere un neutrale sistemico, alla respirazione primaria, alle maree più profonde ed alla quiete dinamica.
Gli insegnanti al Karuna ci misero più di dieci anni per spostare gradualmente il loro programma di insegnamento e la loro pratica clinica, nella direzione che aveva indicato il dott. Sutherland negli ultimi anni della sua pratica. Con questo nuovo curricolo di insegnamento, a poco a poco, emerse un nuovo nome che definiva il nuovo metodo: biodinamica craniosacrale, o terapia biodinamica craniosacrale.
Al centro di questo metodo, c’è l’orientarsi a maree più profonde, alle forze al lavoro all’interno ed all’intorno del sistema, a stati d’equilibrio e di silenzio non superficiali.
La maggior parte degli operatori con più esperienza, imparano a mettersi in relazione con queste forze fluide al lavoro, mentre sviluppano la loro pratica clinica.
La nostra sfida era quella di sviluppare un training che orientasse gli studenti a questi territori in una maniera graduale e guidata.
Franklin Sills era la forza creatrice maggiore all’interno di queste dinamiche al Karuna, aiutando anche gli inizi del CTET (Craniosacral Therapy Educational Trust).
Uno sguardo biodinamico
Una metodologia biodinamica è quella in cui ci si orienta principalmente sulle forze al lavoro all’interno del sistema umano, attraverso la marea media, la marea lunga e la quiete dinamica. Questa metodologia di lavoro iniziò all’interno della comunità osteopatica, ed era basata sugli ultimi dieci anni di lavoro del dott. Sutherland, quando egli cominciò a descrivere il respiro di vita, la respirazione primaria, la marea fluida, la potenza infallibile, i neutrali profondi, il mare intorno a noi ecc.
Quando questa maniera di orientarsi clinicamente fu integrata al Karuna, fuori dall’ambito osteopatico, Franklin ed i suoi colleghi iniziarono a sviluppare anche un nuovo linguaggio, in rapporto alle loro nuove esperienze cliniche. Franklin introdusse nell’ambito craniosacrale il lavoro del dott. Becker, usando i suoi concetti di piano di lavoro intrinseco e dei tre passi di consapevolezza del processo di guarigione. Egli sviluppò anche il concetto di campo di relazione, che indica il campo che si intreccia tra operatore e cliente; portò enfasi sulla negoziazione del contatto da parte dell’operatore, ed inoltre sviluppò la metodologia dei fulcri dell’operatore e la negoziazione di tocco e spazio per rispecchiare una intenzione di radicamento. Coniò anche il termine di marea di mezzo, che indica il territorio relativamente stabile della potenza dei fluidi, della marea fluida e della motilità dei tessuti e di tutta la comunità cellulare.
Franklin forgiò anche il termine di stato di tensione bilanciata, per riflettere il secondo dei tre passi del processo di guarigione del dott. Becker, il neutrale sistemico, dove, durante l’approfondirsi del processo di guarigione, l’equilibrio dinamico tra forze universali e forze condizionate, diventa una porta d’accesso sulla marea lunga, sulla quiete dinamica e persino sul respiro di vita stesso.
Franklin sviluppò anche diversi esercizi di percezione che potessero aiutare gli studenti ad orientarsi a questi differenti livelli di esperienza. Tutto ciò è stato ulteriormente sviluppato da altri insegnanti biodinamici, che hanno poi creato il loro stile e linguaggio personale adatto al loro insegnamento.
In quest’ottica l’impulso ritmico craniale è sperimentato come un ritmo più superficiale, che si esprime attraverso forze condizionate non risolte e con l’attivazione del sistema nervoso. È come quando si formano le onde sulla superficie delle maree. In questo caso gli still point ( punti fermi o punti di quiete) ed il lavoro sulle risorse, sono chiavi di volta che permettono al sistema di assestarsi e di accedere a quello che Franklin chiama il cambiamento olistico, verso la respirazione primaria.
Tutto ciò viene definito il neutrale del cliente: un assestarsi del sistema, dove una sensazione sentita di totalità ed interezza emerge e porta chiarezza alla marea fluida o marea di mezzo. Lavorando all’interno di questa marea, agli studenti vengono poi dati strumenti che li aiutano ad accedere a stati di tensione bilanciata più profondi.
Il lavoro con la marea lunga e la quiete dinamica è principalmente basato sulla risonanza e sull’approfondimento della quiete dinamica nell’operatore stesso.
Formazioni biodinamiche che si orientano a questa metodologia, danno agli studenti un’abilità di ascolto che può apprezzare le differenti fasi del piano di lavoro intrinseco, l’assestarsi del campo di interrelazione non appena si è sviluppata una fiducia reciproca, il cambiamento verso la respirazione primaria, anche chiamato „cambiamento olistico“, l’approfondirsi del neutrale, gli sviluppi di abilità di accrescimento appropriate, ed infine la capacità di rimanere orientati, mentre il lavoro diventa profondo, alla marea lunga ed alla quiete dinamica.
Il testare il movimento, ed il dipanare (unwinding) sono tecniche che non si usano più nella biodinamica, non perché non siano valide, ma perchè non risuonano con l’etica del training e con i suoi principi.
Il paradigma biodinamico non esiste in opposizione a nessun altra metodologia, la biodinamica è semplicemente quello che è.
[1] Fulcrum è la rivista ufficiale dell’Associazione Terapeutica Craniosacrale, CSTA, inglese. Editore: Mij Ferrett RCST
16 Rue du Tonnelier 11220 St Laurent de la Cabrerisse France . email: mij@craniosacral.co.uk

martedì 30 marzo 2010

intervista a jader tolja ...perché pensare con il corpo...


Tratto da un Intervista di M. B. Pavita & P. Diyhani a Jader Tolja per il quotiano la Repubblica.

Finchè non è nella carne, la conoscenza è solo rumore

proverbio della Nuova Guinea



La mente da sola non basta...




Intervista di M. B. Pavita & P. Diyhani a Jader Tolja per il quotiano la Repubblica.




D. Cosa significa 'pensare col corpo'?

R. Un quadro appeso storto ci dà fastidio, istintivamente. Perché?

Siamo abituati a considerare le scelte estetiche come scelte mentali. In realtà l’estetica è radicata nel corpo, ha una base biologica. La sezione aurea la troviamo nelle piante, negli animali, nelle conchiglie e poi, certo, anche in architettura, nelle finestre, o in un quadro. Ma ciò non toglie che esista da prima dell’uomo e che costituisca la base biologica della nostra percezione estetica. Quando siamo in accordo con queste leggi naturali proviamo una sensazione di benessere. Quando siamo in disaccordo, creiamo una dissonanza, siamo a disagio. Siamo 'fisicamente' a disagio, tutti. Il modo in cui è strutturato uno spazio condiziona quello in cui si struttura il corpo. Uno spazio ti modifica a livello fisico. Uno spazio che ti priva della visione laterale, come un viale stretto da palazzi alti, ti porta ad una condizione di disagio: è come vivere con il paraocchi. Una piazza o un panorama molto ampio ti aprono invece a una condizione viscerale di benessere.

Poi questa risposta fisica può essere ignorata o presa in considerazione. La sfida del'pensare col corpo' è quella di ricoscere e onorare queste sensazioni in situazioni anche più complesse rispetto al quadro storto, ma in cui comunque il corpo risponde con altrettanta immediatezza e chiarezza.

D. Come si impara a 'pensare col corpo'?


R. Non si impara, semplicemente si smette di inibire qualcosa che c'è già. Prendiamo la differenza tra un campione e un fuoriclasse. Essa sta nel fatto che quest’ultimo non inibisce le qualità corporee. Vi attinge a piene mani. Non ha qualcosa in più. Semmai ha meno sovrastrutture mentali. E’ come la storiella della formica che incontra il millepiedi e gli chiede: ’Con tutte quelle gambe, come fai a non inciampare mai?’. Lui, per rispondere, comincia a pensarci su e da allora non riuscì più a camminare. Gran parte dell’educazione motoria e sportiva che riceviamo ci insegna un modo cerebrale di essere nel corpo. Anche una ballerina di danza classica assume posizioni che sarebbero impensabili in una scimmia e in un bambino. Eppure un bambino di due anni si muove con una grazia e una coordinazione incredibili. L’educazione motoria ci insegna movimenti da robot. Braccia tese in avanti o incrociate di lato. Sono movimenti inventati dalla testa, innaturali. Se vogliamo stimolare l’intelligenza del corpo dobbiamo seguire quello che farebbe il corpo, spontaneamente. 'L’esplorazione fuori è finita, mentre è tempo che cominci quella dentro', dice il noto alpinista ed esploratore Walter Bonatti.

D. Del resto abbiamo fatto ricorso, per secoli, alla metafora del corpo come macchina. Una macchina meravigliosa, ma una macchina.

R. Il punto è che vi sono dei periodi, sia da un punto di vista storico che individuale, in cui la mente sente il bisogno di controllare il gioco. Per gli uomini è stato importante pensare di essere al centro dell’universo, proprio per una questione di sicurezza, di identità. Non è stato solo un errore di tipo astronomico. E’ stato un bisogno culturale. Nel momento in cui questa sicurezza non è più stata così vitale è potuta arrivare la rivoluzione copernicana. L’idea di non essere al centro dell’universo non ci mandava più in frantumi. Lo stesso accade nel rapporto tra corpo e mente. In certe epoche è stato importante pensare che l’anima e le emozioni fossero nella testa. Si faceva girare la testa attorno al corpo, come si faceva girare il sole attorno alla terra. Questa fase storica e culturale è tramontata e alcune persone capiscono che la testa è stata creata in funzione del corpo, non viceversa.

D. Vuol dire che ci stiamo lasciando alle spalle un periodo storicamente adolescenziale?

R. Anche da un punto di vista storico, probabilmente, l’adolescenza è una tappa obbligata. Nell’adolescenza l’attività mentale prende il sopravvento. E’ il momento in cui sei più dotato fisicamente per giocare a scacchi o programmare un computer. Magari non diventi campione a diciassette anni, perché ti serve anche l’esperienza, ma quello è il periodo in cui hai la massima capacità di astrazione. Per questo gli adolescenti sono così insicuri. Danno molta importanza a come appaiono. Se non sei radicato nel corpo, senti che la situazione è precaria. Negli ultimi secoli abbiamo sviluppato tecniche di movimento, gusti estetici, un’educazione, ma anche una musica e un’architettura, che incrementavano il controllo cerebrale. Adesso, visto che già l’abbiamo, possiamo permetterci di cavalcare liberamente, invece di continuare a stordire il cavallo.

D. Veniamo all’oggi. Che cosa ci aiuta a ristabilire un contatto con il corpo e con la sua intelligenza?

R. Statisticamente una donna in gravidanza è una pensatrice corporea. La sopravvivenza del feto costringe a radicarsi nel corpo. Ma, a parte questo, potrei rispondere che non puoi fare arte se non pensi col corpo. Solo quando sei in profondo contatto con la tua anima e con il tuo corpo puoi esprimere qualcosa di trascendente. Al corpo puoi arrivare anche perché costretto da una malattia. La malattia ti porta spesso al punto in cui capisci che non puoi continuare a fare una cosa solo perché la tua mente lo vuole. Sei costretto a guardare quello che ti succede veramente. Se hai uno stomaco che digerisce anche i sassi non ti accorgi degli effetti che hanno i cibi su di te. Quando cominci ad avere qualche problema, sei costretto a fare attenzione a quello che mangi. La malattia spesso ti obbliga a mettere un freno all’onnipotenza della testa. Ti costringe a sentire, come la gravidanza.

D. Che cosa invece ci aiuta a non sentire le informazioni corporee?

R. Molte cose, naturalmente. Nel corso dei secoli i mezzi inventati per far ruotare la testa attorno al corpo sono stati molti. Dal tipo di educazione, come ho detto, ad altri apparentemente più minuti e banali. Sa come è diventato popolare il caffè? Negli Stati Uniti, agli inizi di questo secolo, si sono accorti che i lavoratori producevano di più quando lo bevevano e hanno quindi introdotto i distributori sui posti di lavoro. Il caffè permette di controllare con la mente i bisogni del corpo. E’, in seme, il meccanismo che porta una squadra a dopare i propri atleti e a bruciarli nel giro di due stagioni piuttosto investire nel tempo. Come invece è accaduto per Baggio che, a 36 anni, continua a giocare. Oggi, infatti, ci si rende conto che le aziende in grado di sopravvivere sono quelle più complete, in cui le persone sono in contatto con se stesse. Quando accentui il controllo della mente hai vantaggi solo sul breve periodo.

D. Poi la gente va un po’ fuori e deve andare in terapia.

R. Sì, ma il discorso sulla psicoterapia è complesso perché una psicoterapia che lavora a livello della mente ti sradica ancora di più. All’Università dell’Ohio, negli Stati Uniti, hanno condotto una ricerca per capire quali caratteristiche deve avere una psicoterapia, per funzionare. Hanno filmato migliaia di sedute. A un certo punto si sono accorti che erano in grado di predire se una terapia avrebbe avuto successo o no. Avevano individuato un parametro molto semplice: il tempo della risposta. Se il paziente rispondeva immediatamente a una domanda che gli aveva posto il terapeuta, non c’era cambiamento. Le persone più lente nel rispondere, invece, cercavano di cogliere anche le proprie reazioni fisiche di fronte alla domanda. Tra l’entrata della domanda e l’uscita della risposta c’era un periodo di percezione del corpo. E’ una realtà indipendente dalla scuola a cui appartiene il terapeuta. Dipende piuttosto dal fatto che questi incoraggi o meno il desiderio del paziente di conoscere le proprie sensazioni corporee. Per questo dicevo che non conta la tecnica ma l’atteggiamento.

D. E cosa invece ci fa perdere contatto con il corpo?

Se si vuole evitare l'integrazione con il proprio corpo, le strade sono infinite. Anche la psicoterapia va bene. Puoi andare avanti anni a raccontare quello che vuoi. Il problema è: quando pensi solo con la testa non distingui più ciò che è finto da ciò che è reale. Non avendo radicamento nella realtà e nel corpo, una cosa finta e una reale diventano equivalenti. Confondere il modello con la realtà è come entrare in un ristorante e mangiare il menù, diceva Arthur Bloch. Abbiamo conservato il cervello di Einstein in formalina, per poterlo studiare ancora oggi. Come se tutto quello che pensava l’avesse elaborato nella sua testa. Ma Einstein stesso diceva che le sue intuizioni nascevano dal corpo. Di fronte a situazioni così complesse, come quelle poste dalla fisica nucleare, la testa da sola non ce la fa. L’intelligenza non è situata solo nel cervello, ma in cellule distribuite in tutto il corpo, sostiene lo scienziata americana Candace Pert.

D. Vuol dire che gli scienziati pensano col corpo?

R. Questa non è una novità. Leonardo usava il corpo come strumento di pensiero. Si dice che riuscisse a piegare un ferro di cavallo, anche se era vegetariano. Cavalcava benissimo. E’ una questione molto importante. La vera conoscenza avviene quando confronti l’informazione che ti arriva da fuori con la reazione che hai dentro. Il pensiero creativo è solo la sintesi tra queste due cose. Wright parlava dell’importanza della fisicità per gli architetti. Prima di metterli a progettare li faceva lavorare manualmente nella sua scuola. Riteneva che questa fosse la radice. Altrimenti vengono fuori cose mentali. Case inabitabili.

giovedì 18 marzo 2010

IL CRANIO SACRALE... MA COSA è?


"Ogni cellula vivente di un organismo sano ha un suo movimento ritmico che é fondamentale per la vita. L’insieme di questi movimenti é stato chiamato Ritmo Cranio Sacrale..."

Molti di voi probabilmente ne hanno sentito parlare, ma quanti sanno veramente che cosa sia e di cosa si occupa la terapia Cranio Sacrale?

cercherò di spiegarvelo, con l'aiuto delle fonti del sito craniosacrale.it

Che cos’è il Cranio Sacrale?

Tecnica manuale dolce e non invasiva, nata dalle intuizioni dell’osteopata William Garner Sutherland, che attribuì un movimento involontario alle ossa del cranio in collegamento con l’osso sacro, la disciplina Craniosacrale si è evoluta in un trattamento che riconosce le profonde capacità di autoguarigione del corpo.
La scoperta che le ossa del cranio hanno un sottile movimento, ha portato a definire un insieme di ritmi biologici involontari che attraversano tutto il corpo. Così che il ritmo vitale della respirazione polmonare è diventato secondario rispetto a un movimento involontario che anima tutte le cellule del nostro corpo, intese come una unità di funzione: la Respirazione Primaria.
Siamo costituiti al 70 % da liquidi, la nostra vita embrionale si forma nei fluidi e la nostra salute nasce dalla loro libera espressione. Il sangue, la linfa, il liquido cefalorachidiano la matrice fluida intra ed extra cellulare, se consideriamo i fluidi del corpo come un tutt’uno possiamo comprendere l’idea che il nostro corpo dei fluidi sia attraversato da correnti e da maree.
La metafora usata da Sutherland fu quella biblica del Soffio Vitale, definì il Respiro della Vita questa forza che ci anima.
E’ così che la lesione, il disagio, la stessa malattia si manifestano come una limitazione alla libera circolazione fluida e una alterazione dei nostri ritmi innati.


Come agisce il trattamento

Il trattamento Cranio Sacrale è una forma di terapia manuale. Normalmente, ci si distende su un lettino da massaggio, vestiti e si sperimenta il tocco molto leggero delle mani dell’operatore.

Il corpo é immobile e messo nella condizione più confortevole possibile. Si potrà avvertire un profondo senso di rilassamento così come sentire fenomeni di calore, di pulsazione, di qualcosa che si muove all’interno del corpo, o altre sensazioni.

Il terapista ascolta attraverso le mani quello che succede nel corpo del cliente e in questo modo identifica e tratta le tensioni e i dolori che ne sono trattenuti.

La Terapia CranioSacrale é guidata dal cliente. Il suo stesso corpo dirige il ritmo del lavoro, così può rimanere a suo agio, e sentire e integrare i cambiamenti che avvengono.

In questa omeostasi il movimento più piccolo ci sembra molto grande e le leggerissime manovre, pressioni, supporti delle mani di chi fa il trattamento cranio sacrale fanno piano piano emergere una sensazione di calma profonda, di tranquillità un senso di pace, che si può definire in vari modi: rilassamento profondo - ritmo alfa del cervello – come quando mi sto avvicinando al sonno e lascio andare i pensieri, tensioni corporee, etc.
Il rilassamento é la risposta del corpo quando entra in sintonia con il suo stesso ritmo cranio sacrale.

E’ da questo spazio che parte il trattamento, che tende ad armonizzare, bilanciare, ri-allineare, le strutture del nostro corpo.

L’operatore con le mani allenate ad ascoltare questi movimenti così leggeri (i movimenti delle ossa craniche sono stati misurati nell’ordine di alcuni microns) fa in modo che il ritmo Cranio Sacrale si ampli e si diffonda dappertutto.

Se l’operatore incontra quelle che vengono chiamate “restrizioni”, cioè zone con poco ritmo, che generalmente sono anche zone dolenti, dal movimento limitato, zone con cicatrici, o dove si é subito un trauma, cerca di usare la stessa forza del sistema cranio sacrale per aiutare quella parte a ritrovare la propria mobilità .

In risposta a traumi fisici come urti o colpi o a stress emotivi, i tessuti corporei si contraggono. Qualche volta, quando lo shock é particolarmente forte o succede in una particolare situazione di stress, i tessuti rimangono contratti.

Ogni stress, ogni tensione, ogni sforzo che é registrato dal corpo, vi rimane e ne diminuisce il funzionamento così che può dare inizio ad una serie di problemi che si svilupperanno anche più avanti negli anni. Gli effetti possono essere fisici, come mal di schiena, emicranie o problemi digestivi, e emotivi come ansie e depressione.

Le restrizioni nel funzionamento del corpo si mostrano attraverso il ritmo craniosacrale.

Il terapista dà un’opportunità al corpo di lasciar andare le tensioni e di tornare ad un sistema di funzionamento più facile.

Lasciando libere le energie che prima erano in tensione, queste si rilasciano, liberando il corpo dalla contrazione. Così uno dei benefici del trattamento é un maggior livello di energia disponibile e un conseguente miglioramento della vitalità del corpo, che permettono ai naturali processi di autoguarigione di agire.


Come può aiutarmi la Terapia CranioSacrale ?

La Terapia CranioSacrale é così delicata che é sicura e va bene per persone di ogni età e nelle condizioni di dolore acuto o di particolare fragilità.

Proprio la Terapia CranioSacrale é spesso consigliata quando altre terapie possono essere rischiose, come durante la gravidanza, dopo un’operazione, un incidente.

Non occorre tu sia malato o che tu abbia nessun sintomo particolare per beneficiare della Terapia CranioSacrale. Per la maggioranza di tutti noi poter alleviare lo stress e incrementare il livello di vitalità e di benessere é una possibilità sempre benvenuta.

E per i bambini e neonati

Una delle gioie del trattamento dei bambini e dei neonati é che tendono a rispondere molto bene ai trattamenti e le reazioni sono molto più veloci di quelle degli adulti. Molti problemi come le coliche, problemi di deglutizione e suzione difficoltà respiratorie,insonnia o irritabilità, possono derivare da sbilanciamenti cranici che avvengono durante il processo della nascita. Il trattamento dei bambini può aiutare a risolvere questi problemi.



Per quali condizioni è di aiuto

Il seguente elenco alfabetico costituisce solo una scelta di possibili indicazioni per le terapie craniosacrali.

1. Infezioni febbrili acute
2. Apoplessia
3. Asma bronchiale
4. Anomalie del morso e disturbi dell’articolazione della mandibola
5. Depressioni
6. Glaucoma
7. Iperattività del bambino
8. Cataratta
9. Emicrania e cefalee
10. Infiammazioni croniche dell’orecchio medio
11. Malattie psicosomatiche e disturbi delle funzioni viscerali
12. Pilorospasmo nei bambini
13. Traumi da colpo di frusta
14. Dolori cronici
15. Disturbi visivi
16. Sinusite cronica
17. Scoliosi
18. Tinnito e ipoacusia
19. Distorsioni, lussazioni e fratture
20. Attacchi di ischemia cerebrale
21. Malattie dell’apparato respiratorio:
22. Disturbi endocrini:
23. Paresi facciali nonchè acute:
24. Disturbi delle articolazioni:
25. Disturbi ginecologici:
26. Disturbi cardiaci e dei vasi sanguigni:

Spero di essere stato il più chiaro possibile, e dopo questa lettura introduttiva al Cranio Sacrale, magari tu potresti essere il prossimo operatore di questa terapia.

al prossimo post

lunedì 15 marzo 2010

Cosa vogliono le donne?

A volte certe donne possono dare l'impressione di non sapere che cosa vogliono: dei contatti più profondi o una maggiore indipendenza? Una maggiore intensità nella relazione a due o più spazio per se stesse?
Spesso gli uomini si lamentano perchè non riescono a capire quali sono i desideri delle proprie compagne ..... vogliono contatto, vicinanza, attenzioni ... ma poi vogliono essere lasciate in pace .... stare da sole ..
Spesso è la donna stessa ad essere confusa su ciò che vuole ..... le manca sia il contatto intimo con l'uomo ma le manca anche la sua solitudine... mai davvero sola, mai davvero emozionata da una relazione.... magari si dedica solo ai figli che vedono nella madre una figura sempre disponibile ...
Forse il vero dilemma è dentro ognuna di noi?
Forse gli uomini dovrebbero imparare a decifrare le emozioni femminili (cervello femminile empatico) e utilizzare anche loro il linguaggio del corpo nell'ascolto ...

mercoledì 10 marzo 2010

WELCOME

Buongiorno a tutti, da oggi parte il blog di somatica.. tratteremo di tutto ciò che riguarda il benessere e non solo; daremo consigli e chiederemo consigli, utili per il benessere quotidiano del nostro corpo - mente - anima.

Oggi ci presentiamo.
Siamo un Centro di Educazione Somatica, con sede a Norma (LT) presso l'Hotel Villa del Cardinale. Nella nostra sede effettuiamo corsi di Cranio Sacrale, convegni con medici ed esperti, presto sorgerà un centro di benessere somatico, una struttura nuova in tutte le sue funzioni, mai vista prima d'ora unica nel suo genere.

saremo molto lieti di ascoltare le vostre problematiche, suggerimenti e pensieri, creando con voi un interazione unica e diretta, ascoltando i vostri preziosissimi consigli.

per tutti coloro interessati informiamo che

il 16 - 17 - 18 Aprile presso l'hotel Villa del Cardinale Norma - Latina L ' Istituto per le Terapie Cranio Sacrali ospiterà un corso/convegno sui SEGRETI DELLA SESSUALITà FEMMINILE ATTRAVERSO IL TAO, con la discepola del Maestro Mantak Chia,
Jutta Kellenberger.

Il programma tratterà i seguenti argomenti

Respirazione ovarica, massaggio del seno e la grande raffigurazione di sé
Queste pratiche rappresentano un vero tesoro, capaci di guarire e nutrire il corpo e la mente. L'utero in sé rappresenta il centro della sessualità nella donna. Esso possiede un potenziale molto più ampio che non quello di poter accogliere dei bambini al suo interno. Perciò se desideriamo leberare il suo potenzialer dommiamo entrarci in contatto. Questo rinvigorisce e ringiovanisce tutte le funzioni vitali e riattiva le energie superiori.

Il Sorriso Interiore

I Sei suoni cosmici

Esercizio dell'Iron Shirt Chi Kung

Aprire l'Orbita del Microcosmo

Esercizio dell'Uovo

siamo a vostra completa disposizione per qulunque informazione, intervento in merito.

buon blog a tutti